domenica 24 novembre 2019

il teatro di Siracusa


Il teatro di Siracusa è sicuramente tra i più noti del mondo antico: opera dell’architetto Damocopo detto Mirylla è situato all'interno del Parco archeologico della Neapolis, sulle pendici sul lato sud del colle Temenite. Sebbene la costruzione risalga probabilmente al 238 e il 215 a.C., il teatro fu sottoposto a  interventi di ristrutturazione nel III secolo a.C. , forse ai tempi di Gerone II, e subì ulteriori modifiche nella prima età augustea, quando la cavea venne modificata in forma semicircolare, tipica dei teatri romani, anziché a ferro di cavallo e furono realizzati i corridoi che permettevano l'accesso all'edificio scenico. La stessa scena venne ricostruita in forme monumentali con nicchia rettangolare al centro e due nicchie a pianta semicircolare sui lati, nelle quali si aprivano le porte sceniche. Fu inoltre scavata una nuova fossa per il sipario, con la sua camera di manovra. In epoca tardo-imperiale si ebbero altre consistenti modifiche, destinate ad adattare l'orchestra a giochi acquatici e fu probabilmente arretrata la scena.

Del teatro è conservata la parte scavata nella roccia del colle Temenite, mentre parte della cavea ed i monumentali resti della scena di età romana sono andati perduti, forse a causa del riuso dei blocchi e da parte degli Spagnoli che se ne sarebbero serviti per realizzare le fortificazioni di Ortigia tra il 1520 ed il 1531.

La cavea del teatro è di grandissime dimensioni, uno dei più grandi del mondo greco, con 67 ordini di gradini interamente scolpiti nella roccia ed è divisa in nove cunei da otto scalette ed in senso orizzontale, a metà circa, da un corridoio (diàzoma) che la divideva in due settori. Sulla recinzione sono incisi in corrispondenza dei cunei nomi di divinità (Zeus Olimpio, Eracle) e di membri della famiglia reale (lo stesso Gerone II, sua moglie Filistide, la nuora Nereide).  Alla sommità della cavea, nel settore occidentale, era un portico a “L” di cui rimane visibile una banchina, tagliata nella roccia, riferibile alla fondazione del colonnato frontale. Sono visibili inoltre lembi della pavimentazione in cocciopesto e fori per travi. Tipica caratteristica dei teatri greci è anche la valorizzazione della visione panoramica, cui il teatro di Siracusa non doveva essere esente, offrendo la visione dell'arco del porto e dell’isola di Ortigia.

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