Il teatro di Siracusa è
sicuramente tra i più noti del mondo antico: opera dell’architetto Damocopo
detto Mirylla è situato all'interno del Parco archeologico della Neapolis,
sulle pendici sul lato sud del colle Temenite. Sebbene la costruzione risalga probabilmente al 238 e il 215 a.C., il teatro fu sottoposto a interventi di ristrutturazione nel III secolo
a.C. , forse ai tempi di Gerone II, e subì ulteriori modifiche nella prima età
augustea, quando la cavea venne modificata in forma semicircolare, tipica dei
teatri romani, anziché a ferro di cavallo e furono realizzati i corridoi che
permettevano l'accesso all'edificio scenico. La stessa scena venne ricostruita
in forme monumentali con nicchia rettangolare al centro e due nicchie a pianta
semicircolare sui lati, nelle quali si aprivano le porte sceniche. Fu inoltre
scavata una nuova fossa per il sipario, con la sua camera di manovra. In epoca
tardo-imperiale si ebbero altre consistenti modifiche, destinate ad adattare
l'orchestra a giochi acquatici e fu probabilmente arretrata la scena.
Del teatro è conservata la parte scavata nella roccia del
colle Temenite, mentre parte della cavea ed i monumentali resti della scena di
età romana sono andati perduti, forse a causa del riuso dei blocchi e da parte
degli Spagnoli che se ne sarebbero serviti per realizzare le fortificazioni di
Ortigia tra il 1520 ed il 1531.
La cavea del teatro è di
grandissime dimensioni, uno dei più grandi del mondo greco, con 67 ordini di
gradini interamente scolpiti nella roccia ed è divisa in nove cunei da otto
scalette ed in senso orizzontale, a metà circa, da un corridoio (diàzoma) che
la divideva in due settori. Sulla recinzione sono incisi in corrispondenza dei
cunei nomi di divinità (Zeus Olimpio, Eracle) e di membri della famiglia reale
(lo stesso Gerone II, sua moglie Filistide, la nuora Nereide). Alla sommità della cavea, nel settore
occidentale, era un portico a “L” di cui rimane visibile una banchina, tagliata
nella roccia, riferibile alla fondazione del colonnato frontale. Sono visibili
inoltre lembi della pavimentazione in cocciopesto e fori per travi. Tipica
caratteristica dei teatri greci è anche la valorizzazione della visione
panoramica, cui il teatro di Siracusa non doveva essere esente, offrendo la
visione dell'arco del porto e dell’isola di Ortigia.
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